A cura di Diana Cossa, archivista
Palazzo Grosso conserva una prestigiosa serie di decori, merito di una campagna pittorica voluta fortemente dalla contessa Faustina Grosso. Gli ambienti interni del palazzo furono restaurati e riccamente affrescati da diversi pittori, tra cui Giovanni e Antonio Torricelli e Pietro Palmieri.
Nell’archivio storico comunale di Riva sono conservati progetti, bozzetti e appunti relativi a questi lavori come la pianta e le sezioni dell’edificio e del salone con lo scalone e l’indicazione del periodo in cui furono commissionati i lavori: “contessa Mazzetti fece 1778”.
I lavori del salone furono terminati nel 1790 come testimonia il documento qui riprodotto che elenca le maestranze che se ne occuparono : “i pitorori che dipingero il detto salone e scalone e attrio furono li frateli Rocha Lagnanesi e i tolari che lo hano coprito per ripararlo dalle acque furono Giuseppe Farazino di Pinerolo tolaro in Chieri e Giovani Batista Righo di Santa Maria …”.
Gli affreschi del palazzo si possono ammirare tutt’oggi come testimoniano le foto dei soffitti di alcune stanze qui di seguito:
Particolarmente interessanti per capire il gusto e lo stile dell’epoca e della contessa Faustina Grosso sono i bozzetti e gli schizzi ad acquerello per ricami e decorazioni
Alcuni dei quali hanno costituito la base per realizzare i decori di diverse sale di palazzo Grossi
Tra i progetti si trovano anche bozzetti e schizzi per arredi interni del palazzo come mantovane, cornici, poltroncine. Si veda la mantovana delle finestre nella foto sopra e nel disegno sotto
Un altro documento indica che “si desidera un lampadario per 10 lumi” di cui si manda disegno, ma per le proporzioni si lascia regolarsi a piacimento e la lettera continua con “più altro lampadario per 16 lumi” di cui non si manda disegno rimettendosi al buon gusto di chi lo farà, “solo si desidera che sia alla cinesa e che la cimossa sia in forma di parapioggia con piccoli lamparini che cadano da essa” e si dovranno mischiare i colori celeste chiaro e rosso scuro e chiede che prima di farlo “si compiaceranno di far saper l’ultimo ristretto prezzo”.
I documenti archivistici sono evidentemente molto preziosi anche per ricostruire le vicende minute della costruzione, dell’arredamento, dell’abbellimento di un palazzo.