3- Le spese per gli artigiani a palazzo: pittori, minusieri, tolari, tappezzieri, indoratori…

A cura di Diana Cossa, archivista

Può accadere che non aver distrutto i conti degli artigiani coinvolti nel rifacimento di letti e carrozza, di finestre e del palazzo stesso, si riveli, una mossa molto apprezzata 250 anni dopo…circa.

Nell’archivio comunale, leggendo le carte della Contessa di Palazzo Grosso si possono, infatti, scoprire gli arredi che aveva fatto rifare, i lavori di abbellimento e di tappezzerie che aveva ordinato; non solo, ma si scopre anche quanto aveva speso. Naturalmente i documenti sono scritti con il lessico dell’epoca e quindi tanto interessanti quanto difficili, oggi, da capire. Il dialetto piemontese, però, aiuta. I tolari, per esempio sono i lattonieri.

Si legge, dunque, un conto del 28 settembre 1784 in cui sono elencati i costi per i vetri messi alle finestre, per gli indoratori e i pittori e pure per otturare le finestre. Il totale ammonta a Lire 24,10.

Ed una nota spese dei lavori fatti dal minusiere (falegname) Pietro Pianca per il salone elenca dettagliatamente le opere eseguite e i materiali usati per un totale di Lire 2.229.

Sono inoltre presenti in archivio i conti per ultimare le due camere sopra lo scalone e altre due camere del progetto per le quali servono:

  • Solari (solai) L. 620
  • Stibi (stipiti) L. 390
  • Plaffoni (soffitti) L. 410
  • Arricciatura (imbiancatura delle pareti) L.240
  • Sternito stilato con quadri di Moncalieri L. 400

Mentre l’atrio a pian terreno necessita di:

  • Arricciatura e volte L.469
  • Cornici dei pilastri L.167
  • Zoccoli L.200
  • Pavimento L.400

Ancora, si legge che, il retro dell’atrio ha bisogno dello spianamento e di tre scalini per Lire 2.852.

Infine, per le due camere al piano terreno si faranno:

cavo e trasporto terra, demolizione dei muri vecchi che esistono nella prima camera, arricciatura, sterniti, formazione scalini nelle 5 finestre per Lire 674,10

Una vera chicca è rappresentata dalla “Memoria per rifare in novo la carrozza della Contessa Mazzetti”: si dovrà provvedere a rifare “la gabia con 4 gelosie e 4 pannelli” con cristalli e fodere, “rifare tutto il treno … e le ruote …tutta la selleria e guarnire la gabia, poi il colore del treno e la gabia con vernice”.

Tutto per Lire 1.480.

Anche il materassaio manda a palazzo la sua nota spese: il 15 settembre 1790 Domenico Nipote scrive di aver rifatto 3 materassi e, in particolare, ha aggiunto lana e cambiato le fodere a due materassi, ha aggiunto le foglie a due pagliare e ha lavato un materasso per un totale di Lire 33,13,6

Infine, interessante e particolare, il preventivo del 27 luglio 1792 per tappezzare a nuovo un salotto comprende i campioni di organzina in seta color pulce[1], giunchiglia, blu marin, pistacchio e di cotone blu marin.


[1] Marrone cfr. https://www.madameframboise.it/2019/05/05/color-pulce-come-creare-moodboard-marrone/